Egr. direttore Cieco, della Casa Editrice Ipsilon, buonasera.
Le scrivo in quanto desidero fortemente entrare a far parte della Vostra realtà, candidandomi per qualsiasi ruolo professionale, anche in qualità di stagista.
Un romanzo per una generazione che ha perso le speranze, che è presa a pugni dalla crisi, ma che ancora sogna e vuole rialzarsi.
L’ormai trentenne Edoardo Italiani vive con nonna Edera di centotré anni. Disoccupato e disilluso, in realtà non ha ancora perso le speranze: guadagna qualche spiccio facendo volantinaggio e scrivendo temi ai ragazzi delle scuole; dentro di lui c’è Sophie, l’amore lontano e mai dichiarato. La voglia di scriverle quel romanzo che lei gli aveva chiesto lo spinge a continuare. E poi c’è quel profumo di menta, che solo lui riesce a sentire…