Un imperatore morente in un convento di fantasmi. Una suora pronta a compiere, per vendetta, un peccato estremo.
Il personaggio che suscitò le speranze politiche di Dante Alighieri è ritratto come al di fuori della storia dall'autore del thriller Daimon (esto miles fidelis) in un affresco di poche pagine in lingua latina: per gusto poetico e per un gioco letterario a cui non manca un'irrisoria disfida al mercato delle "letture scorrevoli".