Facebook. Non c’è nessuno che non sappia di cosa si tratti. Si può essere addicted oppure strenui oppositori, ma tutti, pare proprio tutti in Italia, sono chiamati a fare in qualche modo i conti con il fenomeno Facebook. E se sentire come certe attenzioni o disattenzioni pubblicate sul diario personale alimentino vere e proprie faide familiari, può suscitare un certo sorriso di circostanza, le cose diventano tremendamente serie quando si ha a che fare con le funzionalità del social network che vanno oltre allo svago o al pettegolezzo.
Tra la pubblica sicurezza e il passatempo c’è dunque un mondo. Ha senso pensare che in questo mondo ci sia spazio anche per gli affari? Dell’opportunità o meno di prendere in considerazione questo aspetto l’autore ci dirà già dalle prime pagine. E non ci metterà molto a convincerci che la risposta è sì. Capiremo in poche righe e con dati schiaccianti alla mano che una buona parte del nostro pubblico è lì ogni giorno. E che lì dobbiamo essere anche noi.