Chiavi, slittini, biciclette, il cinema ha avuto da sempre a che fare con le “cose” che molto spesso sono diventate oggetti, strumenti d’azione, ma molte altre volte hanno assunto una dimensione autonoma, poetica, che li ha trasformate in elementi centrali, insieme ai corpi, del paesaggio del film. Questo numero, nuovo per tema e composizione, è dedicato alle “cose” nel cinema con contributi che vanno da Buñuel a Scorsese, da Antonioni a Bergman, per chiudere con Gravity di Cuarón.
Il volume è aperto da una conversazione con Remo Bodei.