Un libro che invita a giocare alla cucina con fiori, sassi, carta crespa, scatoloni, tappi e tutto ciò che rende il gioco imitativo un gioco creativo da condividere con amici e adulti.
"Giochiamo che ti invitavo a merenda?" propone di realizzare cibi e oggetti legati al mondo dell’alimentazione con materiali facilmente reperibili: dal banco del fruttivendolo a quello del gelataio, dalla cucina con fornelli e lavandino alle ricette per fate e gnomi, il libro è un invito a fare, condividere, divertirsi.
Immedesimarsi nei panni altrui ("giochiamo che ero…") è un tipico gioco d’infanzia, grazie al quale i bambini entrano ed escono da ruoli diversi, fanno le prove per la vita che li attende ed esprimono emozioni. Il mondo del cibo è un ottimo punto di partenza per questo gioco, in quanto è una presenza concreta nella loro vita.
Giocare con i bambini a fare finta di cucinare è un modo per divertirsi insieme, ma è anche l’occasione per nominare gli oggetti usati, esternare i propri gusti, accogliere i loro e parlare della provenienza del cibo.
"Giochiamo che ti invitavo a merenda?" è per:
- i bambini, che imparano a costruire una cucina e un mercatino, a inventare piatti squisiti per fate e folletti, orsi e bambole (dalle arance fatte con riso e palloncini, al formaggio ricavato da una spugna)
- i genitori, che condividono con i figli tante attività e idee di facile e immediata realizzazione per giocare a "fare finta di…"
- gli educatori, per stimolare il gioco e l’interesse verso il cibo, sviluppando curiosità e conoscenze importanti sul piano dell’educazione alimentare.