Le interviste contenute del libro indagano, tramite domande particolarmente analitiche, sulle differenze tra passato e presente, sulle circostanze economico-sociali e politiche che resero possibile, allora, lo smascheramento di tangentopoli, sull’ondata moralizzatrice che ne seguì, sui dispositivi giudiziari che lo consentirono, e che l’attuale governo va, via via, epurando.
“Giustizia e Impunità” parla di astuzia odierna nell’uso di un linguaggio tendente a far passare positivamente, tramite aggettivi dal suono buono (legittimo, giusto), interventi di legge le cui conseguenze sul piano del diritto potrebbero essere catastrofiche; confronta seriamente, al di là delle bugie di regime, la giustizia italiana e quella di altri Paesi e mette a fuoco, anche dal punto di vista storico, il dettato costituzionale che prevede l’autonomia della Magistratura (nelle sue due funzioni, giudicante e inquirente) dall’esecutivo.