Elemento di significativa innovazione che la Valutazione ambientale strategica (VAS) propone al campo disciplinare della pianificazione territoriale è l'impostazione plurale e partecipativa del processo valutativo, che si pone non come esogeno rispetto al processo stesso, ma come parte qualificante e fondante. Una partecipazione che non è prerogativa di pochi, che non è il teatrino, falso e autoreferenziale, di processi decisionali già sviluppati e sostanzialmente conclusi attraverso negoziazioni fuori dal controllo della pubblica opinione, e, come tali, facilmente caratterizzate dalla dialettica fra gli interessi di pochi.
La VAS, che fonda il processo di piano e si identifica con esso, è pianificazione/valutazione di comunità, è metodo e prassi di community visioning. La scala dei problemi da affrontare è, naturalmente, questione fondamentale da analizzare e tenere presente, nella progettazione del processo. Si tratta di generare un movimento di discussione pubblico in cui le istanze, le opinioni, i bisogni, si manifestino, soprattutto in termini di diversità e conflittualità, cosí da far sí che il processo di community visioning abbia una base solida e riconosciuta nella sintesi della discussione mediatica sviluppata.
Il processo di VAS delineato dalla Direttiva 2001/42/CE si configura come occasione importantissima di sperimentazione di nuove metodologie di governance territoriale, in cui l'interazione cooperativa tra pubblica amministrazione, comunità scientifica, professionisti e società locali, gioca un ruolo fondamentale per l'efficacia dei processi.