«Ho avuto momenti felici nella mia vita, ma non credo che la felicità, l’essere felici, sia una condizione permanente. Non è così che è fatta la vita».
Grace Kelly in un’intervista televisiva del 1966
LA VERA STORIA DELLA DONNA, DELL’ATTRICE, DELLA PRINCIPESSA
Il mondo la ricorda per l’immagine di gelida bellezza in guanti bianchi lasciata in appena una decina di film nella prima metà degli anni Cinquanta – più che sufficienti tuttavia a fare di lei un’icona di Hollywood – e per il ruolo non meno elegante di principessa di Monaco, sostenuto nei successivi ventisei anni della sua vita. Ma nella realtà Grace Patricia Kelly era molto meno glaciale di quanto si possa credere. La sua vita nasconde ribellioni, passioni, solitudine, vittorie, sconfitte, scandali e profonda determinazione.
Proveniente dalla famiglia di un imprenditore di origine irlandese, arricchitosi grazie a legami con la politica e a qualche amicizia ai margini della legge, Grace sarebbe destinata a un conveniente matrimonio che la inserisca nella buona società di Filadelfia. Invece preferisce partire per New York per dedicarsi al teatro e sfrutta abilmente le sue carte per trovare lavoro in televisione. Mentre nelle notti di Manhattan conquista Aga Khan, John Fitzgerald Kennedy e lo scià di Persia, la star emergente perfeziona con tenacia il proprio talento.
Poi il destino intreccia la sua vita con il labirinto dinastico del casato di Monaco e l’attrice che è stata principessa sullo schermo lo diventa anche nella vita. Rifiuta ancora una volta la parte della comprimaria per rivelarsi protagonista nelle sorti del piccolo Stato, senza abbandonare il sogno, accarezzato più volte e mai realizzato, di tornare di nuovo davanti a una macchina da presa. Un sogno interrotto da un incidente fatale, i cui dettagli non sono ancora del tutto chiari e dietro il quale qualcuno ha visto persino l’ombra di un complotto.
Questo libro racconta la vita, gli amori, i dubbi e i segreti di una donna che, da Hollywood a Monaco, ha lasciato un ricordo persistente che ancora fa parlare di lei a trent’anni dalla morte.