Le Grandi Madri sono figure arcaiche e archetipiche, ricorrenti dai tempi più remoti seppur sempre rinnovate, capaci di esprimere significati profondi della vita umana sulla terra, a tratti ineffabili e terribili. L’Autrice osserva la loro apparizione nell’immaginario mediale contemporaneo, e si chiede se esse siano ancora capaci di dare un linguaggio all’esperienza, come riusciva alle immagini del mito e delle fiabe popolari, e se possano essere considerate figure di rilievo per la vita simbolica e immaginativa dei consumatori mediali contemporanei. Terribili supereroine mutanti del fumetto nordamericano, o più ambivalenti figure di grandi e piccole madri prodotte dall’im-maginazione di Hayao Miyazaki riescono forse ancora oggi a esprimere il senso segreto della vita come ciclo continuo di nascita, morte e rigenerazione, con cui la cultura e la natura umana da sempre si sono dovute confrontare.