Vivere nel 1500 era difficile, specialmente in una terra martoriata, oppressa e sfruttata come la Sardegna. Tenuti sotto il giogo aragonese, i pochi sardi scampati alla peste e alle guerre contro l’invasore, vivevano oppressi, nel terrore del nuovo pericolo che era sorto dal mare: i pirati Barbareschi.
Matteo, giovane pastore, incontra il suo incubo in una notte d’estate, quando viene rapito da Khayr el Din in persona, il famoso Barbarossa. Col tempo si accorge che non tutto quello che si diceva degli “infedeli” corrispondeva a verità e inizia la sua riscossa sociale, al fianco del suo rapitore che lo alleva come un figlio. Da pastorello sporco e ignorante riesce a diventare un potente, istruito e ricco capitano, e poi un Re tanto potente da sconfiggere persino Carlo V di Spagna e il suo potentissimo esercito. Questa è la storia di un piccolo sardo, realmente esistito, che ha scritto sul mare e ad Algeri, un pezzo di Storia d’Europa.