“Heroes” è un’opera teatrale tragica. Essa tratta i temi della legalità e della giustizia, affrontandoli anche e soprattutto nel loro senso più ampio e globale, cioè quello che regola e determina la struttura stessa della società e che scandendo la cronaca quotidiana, decide e scrive la storia e le sorti di un’epoca. Per far ciò essa adotta uno schema narrativo di impronta fantasy, o meglio, “soprannaturale”. Cosicché, ripercorrendo gli ultimi 50 anni più tragici della storia mondiale, si immagina la discesa sulla terra di uno svagato e ingenuo Angelo inviato da Dio nel mezzo di una guerra, per parlare al cuore degli uomini e tentare di redimerli dal peccato. In questa breve permanenza terrena l’Angelo è però costretto a scoprire con una sequenza sconvolgente, quanto gli uomini si sono allontanati dai precetti di vita cristiana. A ricordarglielo ci sono pure le sarcastiche parole di Caino che lo deride e lo mette di fronte alla cruda realtà che deve affrontare. Come se non bastasse, nella scena chiamata “Girone dantesco”, l’Angelo viene ostacolato pure dal demonio, mentre bislacche figure umane, i reietti della società, gli rivelano una sfilza di mali che affliggono il mondo.
Costretto ad assumere sempre più il ruolo di semplice osservatore dei mali che gli uomini perpetrano sulla Terra, ma anche degli atti di eroismo di cui alcuni sono capaci, l’Angelo non può che provare tanta compassione per il genere umano, dolendosi della propria inevitabile impotenza, dato che il Creatore li ha dotati di libero arbitrio. Perciò alcuni commettono il male, altri compiono il bene, e altri ancora, veri “heroes”, eroi dei nostri tempi, si immolano per il trionfo della giustizia. Cosicché l’Angelo finalmente capisce che il vero compito che Dio gli ha assegnato è quello di fare emergere e sviluppare nell’animo umano la compassione e l’amore, per potere così costruire un futuro di pace e armonia. Ci riuscirà mai?