I giovani non ascoltano la musica, la abitano. A migliaia si riuniscono per ore nei concerti rock, quasi come in un rito ancestrale alla ricerca di una nuova comunità sulle rovine della solidarietà interpersonale che appaiono occupare la scena delle società tecnicamente progredite. Questo libro intende rendere conto delle nuove modalità di percezione e comportamento giovanili, del senso della protesta e dell’angoscia che spesso si nasconde dietro queste manifestazioni. La nuova musica, anche nelle sue forme estreme, va vista come il riflesso, ma anche come il progetto, di una nuova socialità.