Leonard Cohen raccontato con lo stile inimitabile di Massimo Cotto che raccoglie storie, interviste, disegni originali. Un affresco multicolore, che si avvale anche di centinaia di interventi di amici, colleghi e grandi personaggi, per un personaggio che oramai è nella storia della musica.
“Un nomade dell'anima, che nella meditazione trova una strada laica, o meglio umana. Perché, tra metafore colte e citazioni sacre, Cohen canta le piccole cose dell'uomo. Quindi nulla di più terreno ma al contempo di più inafferrabile ed eterno.
Ci siamo tutti trovati, metafore a parte, a rifletterci a specchio in domande troppo grandi per comprendere ed elaborare i nostri dolori e le nostre gioie. Magari stretti in un usato impermeabile blu, all'angolo di un'altrettanto usata città. A guardare l'inverno che passa, a raccogliere i frammenti di un'amicizia finita, di una solitudine quieta, di un amore infedele che, ormai, è quello che è.”
Dalla prefazione di Enrico de Angelis
Massimo Cotto
Massimo Cotto è nato ad Asti il 20 maggio 1962. Toro di segno zodiacale e di fede calcistica, si eccita indistintamente con Kim Basinger in
9 settimane e 1⁄2 e gli agnolotti al plin, Nastassja Kinski in Paris, Texas e Paolo Pulici sempre, Istanbul e Quentin Tarantino, gli Stones e Sam Shepard, Tom Waits, Heming- way e tutto il rock che gli ha salvato la vita. È affascinato dai miti anche se spesso è assediato dai mitomani, alle cubane preferi- sce i cubani (intesi come sigari), detesta aglio, cipolla, trippa e la “d” eufonica. Ha un approccio feticista a ogni cosa della vita, anche se in un campo è più accentuato. I comici lo rendono triste, in compenso ride inspiegabilmente appena si sveglia e piange ogni volta che ascolta Redemption Song, da cui si arguisce che non è molto intelligente, ma è felice che la gente non se ne sia ancora accorta. Nell’attesa che ciò accada, scrive libri, conduce Rock Bazar su Virgin Radio, dirige il festival di Castrocaro e il Premio De André, scrive testi teatrali, fa l’Assessore alla Cultura e alle Manifestazioni della città di Asti e cerca di imparare a non starnutire ogni volta che vede il sole. Per Vololibero ha scritto “Pleased to meet you”, “Rock Bazar” e “Rock Bazar Volume Secondo”.