"I Mille", di Giuseppe Bandi, è il testo più affascinante che narra l'epopea del Risorgimento nell'avventura di Garibaldi e dei suoi mille volontari sbarcati in Sicilia ed arrivati fino a liberare Napoli dal dominio dei Borboni. Anche anche un critico severo come Benedetto Croce giudicava questo libro come il frutto più riuscito nell’abbondante memorialistica ispirata alle imprese in camicia rossa.
Giuseppe Bandi, sottotenente nella Divisione toscana dell’esercito dell’Italia centrale, venne scelto da Garibaldi come ufficiale per la sua ordinanza. Chiamato per partecipare alla preparazione della spedizione dei Mille, accorse immediatamente a Genova. Bandi seguì il Generale da Quarto a Capua. Fu ferito a Calatafimi, promosso capitano e poi maggiore, tornò a combattere a Milazzo meritandosi le lodi di Garibaldi (“Bandi, siete un eroe!”) e al Volturno.
Dopo una breve ulteriore carriera militare si dedicò al giornalismo, ma è noto soprattutto per essere l'autore de "I Mille", uno dei capolavori della letteratura garibaldina, testimonianza appassionata sull'epopea garibaldina, opera di sapore popolaresco, vigorosa e asciutta, che narra dall'interno battaglie, imboscate, scaramucce, sconfitte e vittorie, ma anche i pittoreschi e spesso lunghi intervalli della truppa fra un impegno e l'altro, il rancio, le antipatie e gli episodi di cameratismo.