I Misteri di Genova, romanzo d’appendice a puntate di Anton Giulio Barrili, nato sulla scia dei Misteri di Parigi di Eugène Sue e di opere simili, rappresenta la prima pubblicazione che mostrava il capoluogo ligure, minuziosamente descritto sia nel centro storico che nei quartieri allora periferici, come scenario costante di una serie di avventure del pieno Risorgimento, a partire dal 1857. Dopo un notevole successo, venne ristampato sempre a puntate nel 1871 con il titolo I rossi e i neri. Ben strutturata per il linguaggio diretto e la vivacità della narrazione, l’opera si articola in numerose storie e microstorie che vedono protagoniste due fazioni opposte – progressisti e reazionari – e dove, senza che la politica sia preminente, risalta sempre la forte componente amorosa, fatta di innamoramenti e tradimenti, dispetti e rivelazioni.
In una Genova, per molti aspetti ancora ben riconoscibile, I Misteri di Genova testimonia la passione degli scrittori italiani per i duelli e gli amori (meglio se infelici) notevolmente accentuata nella seconda metà dell’Ottocento.