«In India la luce non è mai aggressiva. È una luce quasi sempre velata, accogliente, protettiva, che nasce dal buio e lo conserva come una indelebile memoria: veniamo da lì; e lì ritorneremo.»Questo libro raccoglie le esperienze di viaggio, gli appunti e le «letture indiane» che vanno dal 1987 ai giorni nostri di uno scrittore, Giorgio Montefoschi, che dall’India è stato folgorato fin dal primo istante in cui ci ha messo piede, e che in India non smette di voler ritornare. Perché trent’anni non sono pochi, ma neppure tanti per una realtà che, pur rimanendo fedele alla sua sapienza millenaria, è in continuo mutamento e non finisce mai di regalare emozioni e sorprese.
La Delhi dei grandi viali alberati progettati dagli inglesi e quella del più tumultuoso mercato popolare del mondo; la Calcutta colta, antica e modernissima nella quale rifulge l’opera di Madre Teresa; le languide campagne del Bengala; gli oscuri templi del Tamil Nadu; e Benares, il luogo di ogni rinascita... ma anche le sante e gli asceti; la poesia e la natura; la musica e la danza; il fasto e la miseria; la sessualità e l’amore: non c’è pagina del libro che, insieme all’urgenza di vedere, conoscere e raccontare, non riveli la forza di una «necessità spirituale». Che è poi il vero bagaglio di ogni viaggiatore per vocazione, quello che parte alla scoperta del mondo e di sé.