Il Decamerone o Decameron (dal greco antico, δἐκα, déka, "dieci", ed ἡμέρα, hēméra "giorno", con il significato di "[opera di] dieci giorni"[1]) è una raccolta di cento novelle scritta nel Trecento (probabilmente tra il 1349 ed il 1351) da Giovanni Boccaccio.
È considerata, nel contesto del Trecento europeo, una delle opere più importanti della letteratura, fondatrice della letteratura in prosa in volgare italiano. Ebbe larghissima influenza non solo nella letteratura italiana ed europea (si pensi solo ai Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer), ma anche nelle lettere future, ispirando l'ideale di vita edonistica e dedicata al piacere ed al culto del viver sereno tipici della cultura umanista e rinascimentale (che si traduce per esempio nel celebre Trionfo di Bacco e Arianna, composizione poetica di Lorenzo de' Medici).
Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che trattenendosi fuori città per quattordici giorni (il titolo indica i dieci giorni in cui si raccontano le novelle e non i quattro in cui ci si riposa), per sfuggire alla peste nera, che imperversava in quel periodo a Firenze, raccontano a turno delle novelle di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all'erotismo bucolico del tempo. Per quest'ultimo aspetto, il libro fu tacciato di immoralità o di scandalo, e fu in molte epoche censurato o comunque non adeguatamente considerato nella storia della letteratura.
Il Decamerone fu anche ripreso in versione cinematografica da diversi registi, fra i quali Pier Paolo Pasolini.