Il 12 giugno 1983 Francesca Alinovi, giovane professoressa del DAMS di Bologna, viene ritrovata cadavere nel suo appartamento. Ma il caso della “Musa" del DAMS, come veniva chiamata la Alinovi, nel corso degli anni ha smesso di essere considerato un semplice delitto ed ha assunto una forte valenza simbolica: è diventato lo spartiacque che ha segnato il brusco risveglio alla cruda realtà per una generazione.
Al di là della soluzione giudiziaria del delitto in sé infatti non si può non evidenziare come la facoltà del DAMS di Bologna rappresentasse in quegli anni un mondo libero e libertario, mal visto dal corpo accademico istituzionale e dai ceti più conservatori della popolazione. C’è stato chi ha approfittato di questo delitto per criminalizzare un’intera categoria, e chi l’ha utilizzato per trasformare Francesca Alinovi in un’icona in cui, molto probabilmente, lei non si sarebbe mai riconosciuta.