Ti svegli una mattina e ti trovi in un mondo in cui tutti la pensano come te. Tutti hanno le tue stesse idee politiche, le tue convinzioni religiose,i tuoi gusti culinari. Nessuna discussione con chi la pensa diversamente. Benvenuto nell’era dellapersonalizzazione.Nel dicembre 2009 Google ha cominciato ad alterare i risultati delle ricerche a seconda delle abitudini dei suoi utenti. La corsa a raccogliere lamaggior quantità possibile di dati personali su cui customizzare la nostra esperienza online è diventata una guerra che i giganti di internet – Google, Facebook, Apple e Microsoft – stanno combattendo senza tregua. Dietro le quinte, una schiera sempre più folta di società di raccolta dati sta mappando le nostre informazioni personali, dalle preferenze politiche al paio di scarpe che abbiamo adocchiato online, per venderle agli inserzionisti.Il risultato: ognuno vive la propria vita in un mondo fatto a misura di marketing che finisce per diventare costrittivo, ciò che Eli Pariser chiamala «bolla dei filtri». Un’isola di sole notizie gradevoli, attinenti ai nostri interessi e conformi alle nostre convinzioni, che lascia sempre menospazio a punti di vista diversi e a incontri inaspettati, limita la scoperta di fonti di crea tività einnovazione, e restringe il libero scambio delle idee. Un’invisibile e inquietante rivoluzione che distorce il nostro modo di apprendere, conosceree informarci, fino a stravolgere la formazione dell’opinione pubblica e il funzionamento della democrazia.Fra cyberscettici e cyberottimisti, Il Filtro ci spiega come internet, sotto la pressione delle esigenze di monetizzazione dei colossi web, si staavvitando su di sé. Sbircia nei segreti di server farm, algoritmi, imprenditori fanatici e analisti della guerra dell’informazione; indaga le conseguenzedello strapotere delle corporation nell’era digitale; infine, indica nuove strade che permettano alla Rete di mantenere le sue promesse libertarie di cambiamento.