Il merito, non il censo. Il libero mercato, non le lobby. I diritti del cittadino, non lo spreco di denaro pubblico. Senza meritocrazia le professioni si tramandano ai figli come titoli nobiliari, senza concorrenza il consumatore è ricattato dai grandi monopoli, senza controlli i «fannulloni» continuano a gravare sulle tasche dei contribuenti. Chi è davvero di sinistra? Chi difende le categorie più deboli o chi conserva questo stato di cose?