Nei secoli XI e XII i centri di produzione culturale si moltiplicano così come gli attori sulla scena letteraria. Con la nascita delle città e lo sviluppo di una molteplicità di corti signorili e feudali, che si affiancano ai monasteri, a loro volta rinnovati da riforme profonde e incisive, si viene a creare una pluralità di situazioni, di modelli e soggetti culturali e di voci che danno espressione a questa realtà mossa e differenziata. Le città sono uno spazio di libertà e di sviluppo autonomo di nuove esperienze culturali, ma sono pure il luogo in cui più forte si avverte l’esigenza di una rifondazione e di una ricodificazione del diritto e della retorica, anche attraverso il recupero dei modelli antichi. Della retorica si fa un uso sempre più consapevole e raffinato, come tecnica per la comunicazione pubblica e per l’autorappresentazione autorevole dell’istituzione politica, ma pure come strumento per regolare il conflitto politico.
Accanto alle città prezioso è poi il contributo degli scriptoria monastici, dove i copisti tramandano l’eredità del passato cristiano e pagano con una crescente cura filologica e con sviluppati apparati interpretativi. Tra corti e monasteri, scuole e città, questo ebook esplora tutti i maggiori centri della letteratura del Medioevo centrale e la loro ricca produzione poetica e trattatistica. Dalla poesia goliardica alla poesia didattica e allegorica; dalla dottrina dell’amor cortese, con la celebrazione del primato dell’amore cui partecipa anche la Chiesa con uno spiccato interesse per il Cantico dei Cantici, ai testi più alti della spiritualità e del discorso religioso, come la trattatistica ascetica di Pier Damiani, il profetismo visionario di Ildegarda di Bingen e quello esegetico di Gioacchino da Fiore, o la ricchissima e variegata produzione di Bernardo di Chiaravalle.