L’importanza che viene riconosciuta ai nuovi generi musicali, soprattutto polifonici, coltivati negli ambienti più all’avanguardia delle corti e delle città, si riflette nella teoria della musica, accompagnandosi a una nuova concezione della disciplina: la misurazione della durata ritmica nei nuovi sistemi di notazione, l’interesse verso il fenomeno sonoro nella sua realtà fisica e nuove idee scientifiche che si diffondono negli ambienti universitari fanno maturare l’idea che la musica sia un insieme di saperi e di tecniche sentiti sempre più come “arte”, prodotto della creatività umana.
Il linguaggio musicale poi si integra con quello poetico nelle varie forme di poesia per musica, monodica e polifonica, in un felice incontro fra musica e letteratura, mentre il canto sacro, prima legato alla liturgia e alla vita monastica, comincia ad accogliere nelle sue forme monodiche le lingue volgari, per una spiritualità sempre più laico-cittadina. Ma il fenomeno più evidente della musica dei due secoli centrali del Medioevo è l’esplosione dell’arte polifonica: prodotto culturale proprio delle grandi celebrazioni liturgiche e che viene fruito negli ambienti intellettuali più colti, ma che acquisisce statuto d’arte anche nella produzione profana. Un ebook che trascina nel complesso panorama della musica basso-medievale tra ars antiqua e il nuovo sistema dell’élite intellettuale parigina dell’ars nova dalle infinite possibilità espressive, con la fiorente stagione di sperimentazioni che ne consegue e che vede l’Italia coinvolta in una straordinaria fioritura musicale col mottetto, il madrigale e la ballata. È un’epoca di rilievo per la musica, preludio di quel “riscatto sociale” che avverrà nel Quattrocento, con l’affermarsi all’interno delle corti di una cultura di danza e di pratica strumentale pensati come parte integrante della formazione culturale umanistica.