Il libro racconta l’universo dei bibliofili, la passione, la conoscenza, le follie. Si attraversano i mondi del collezionismo, della storia editoriale. Si incontrano personaggi assorbiti dalla febbre della ricerca, si gira per mercatini, per librerie antiquarie. Si entra nella psicologia di collezionisti ossessivi, di lettori possessivi, di editori creativi, combattivi e sovversivi. Un mondo di esseri curiosi divorati dall’ansia della rarità, persi come gli antichi cercatori d’oro nell’eterna speranza di una pepita, di un intero giacimento. Nel racconto spuntano le quotazioni di libri rari, si percorre l’itinerario di biblioteche importanti in continua migrazione, si esaltano le librerie storiche, non contaminate dalla malattia della resa facile. Si racconta il libro come oggetto, come opera d’arte, come risultato di un lavoro di tipografi, artisti, illustratori, incisori, legatori. Illustri e oscuri artigiani del bello che danno valore di contenuto al contenitore del pensiero. Ma alla fine si ritorna al libro come tempio della parola, al pensiero scritto come valore più alto di ogni esperienza umana.