Questo studio, attraverso l’analisi del corpus critico a Virginia Woolf raccolto per la prima volta in un unico volume, vorrebbe mostrare come in molte delle pagine di critica dell’epoca sia possibile riscontrare gli elementi di novità apportati dall’autrice, che non sempre furono apprezzati, o condivisi, ma che furono però sempre percepiti e analizzati. Si tenta di evidenziare come la ricezione italiana delle opere della Woolf, simile a quella inglese e americana per i primi volumi, giunga con le ultime opere a discostarsene e ad assumere una fisionomia propria. Ne è un esempio la risposta della critica italiana al romanzo The Years, opera apprezzata e recepita come capolavoro dalla critica inglese e americana e considerata invece minore dalla critica italiana, che si dimostrerà quindi più vicina a quello che È il giudizio attuale sul romanzo.
Quello che si spera di riuscire a far emergere È, infatti, l’aspetto di attualità che si può riscontrare in gran parte degli articoli sull’autrice qui presentati, cercando altresì di evidenziare come i critici italiani dell’epoca giunsero, a volte, a conclusioni e ad osservazioni non superate nemmeno dalla critica contemporanea, dimostrando di aver saputo collocare, da subito, l’opera dell’autrice nella giusta prospettiva.
(dall’Introduzione al volume)