Si parla tanto di sprechi pubblici ma finora nessuno li aveva messi a disposizione di chi, inconsapevolmente e con troppi sacrifici, li finanzia. Solo nel 2012 lo Stato italiano ha affidato quasi 500mila incarichi di consulenza con un costo vicino ai 2 miliardi di euro. Il ricorso alle consulenze esterne è ormai prassi ovunque: nei ministeri che hanno speso quasi 20 milioni di euro, nelle Regioni dove il dato ammonta a 152 milioni, nei Comuni con ulteriori 420 milioni di euro generosamente elargiti ad amici e parenti, e così per tutte le altre diramazioni della Cosa pubblica. «Il saccheggio» è la prima inchiesta sugli uomini che sussurrano al potere e di fatto detengono le chiavi del Paese. Sono loro che controllano i grandi progetti dello Stato, affidano appalti alle aziende private, guidano i vertici delle istituzioni. Il giornalista de «la Repubblica» Daniele Autieri firma un lavoro che farà tremare i Palazzi. Un sistema consolidato che parte da dentro le mura della presidenza del Consiglio guidata da Silvio Berlusconi – in cui proliferano gli incarichi affidati ai fedelissimi di Mediaset o anche alla sorella di una presunta ex amante del Cavaliere – e si allarga alle assunzioni nei ministeri di ex soubrette e amici degli amici. Storie senza pudore, come quella della consulenza da 355mila euro per redigere il piano di governo del Comune di Colturano, un paesino di neanche duemila anime. Oppure la prezzolata prestazione per la sterilizzazione dei gatti randagi delle amministrazioni emiliane, gli incarichi per verificare la correttezza delle fatture emesse da Telecom Italia, la schiera dei mille consulenti del sindaco Alemanno o i collaboratori superpagati dell’ex ministro Corrado Passera.