Decifrando una lettera che il famoso archeologo Schliemann scrisse verso la fine dell’Ottocento – ma che non fu mai spedita –, Matteo Montefoschi, un fantasioso e intraprendente tredicenne, riesce, con l’aiuto dell’amica Carlotta, a scoprire l’esistenza di un reperto archeologico di eccezionale valore.
Peccato che il ragazzo si lasci scappare alcune indiscrezioni sul contenuto dello scritto. Un’imprudenza, la sua, che scatena un’accanita caccia, da parte dei fortunati venuti a conoscenza di certi indizi essenziali, a chi per primo riesce a rintracciare il reperto e a impossessarsene. Oltre ai due inesperti adolescenti, entrano perciò in azione una serie di altri personaggi: uno spregiudicato turista italo-americano, una giornalista tedesca smaniosa di scoop, un amico di famiglia, ambiguo faccendiere in odore di camorra, e persino una coppia di agenti segreti del Kgb.
La vicenda si svolge alla fine degli anni cinquanta e assume ben presto i caratteri di un vero e proprio intrigo internazionale. Non per Matteo e Carlotta, però, i quali, per un incredibile, stupefacente fenomeno metastorico, vengono catapultati in una lontanissima epoca del passato, nella quale, malgrado tutto, si ritrovano a dovere cercare il reperto nel bel mezzo del più famoso conflitto bellico di ogni tempo: la guerra di Troia.
Scaraventati nella temperie di quell’epica saga, i due verranno a diretto contatto con i mitici protagonisti del leggendario evento, i quali, dal canto loro, neanche a farlo apposta, sono impegnati a riconquistare lo stesso agognato reperto – da cui, tra l’altro, dipendono le sorti della guerra che stanno strenuamente combattendo.
La storia procede quindi simultaneamente su due piani: da una parte, spie, malavitosi e avventurieri vari che, ai giorni nostri, si dannano per arraffare il ghiotto bottino, dall’altra, nell’era micenea, detta anche del bronzo, le imprese dei campioni achei e troiani, gli immortali eroi cantati da Omero – per non dire degli dei dell’Olimpo –, che s’intrecciano con l’azione della coppia di ragazzini, anch’essi caparbiamente risoluti a entrare in possesso dello stesso, fatidico reperto.
“Il segreto di Schliemann” è un romanzo che, venato piacevolmente di toni ironici e parodistici, scorre veloce e avvincente tra continui cambi di epoca e colpi di scena. Un mix esplosivo di giallo archeologico, spy story e avventura mitologica.