Un libro che rievoca mito e immagine di Giovanni Agnelli, nel contesto della storia sociale e di costume di questi anni. Signore ed emblema del capitalismo italiano negli ultimi decenni del XX secolo, l’erede della Fiat ne è stato il presidente e capo carismatico fino alla sua morte. Uscito di scena, anche l’impero automobilistico sembra avere imboccato il viale del tramonto. Agnelli è stato soprattutto il simbolo neodannunziano di un moderno modo di vivere inimitabile, il monarca democratico, il petroniano arbitro di tutte le eleganze, ovunque lasciasse traccia di sé e di un’aura sapientemente coltivata, consigli d’amministrazione, stadi di calcio, dorate alcove. Questo saggio racconta, con ricca documentazione di cultura industriale, la saga di un patriarca e di una famiglia dalle grandi fortune e sventure. Intorno e dopo di lui un’Italia di scandali bancari e truffe planetarie. Se il Don Giovanni della Fiat è stato il volto estetico e regale del capitalismo, il berlusconismo, con la corte dei suoi imitatori, si è imposto come nuova forma del padronato plebeo.