“Questo testo risponde, al contempo, a una mancanza e a un desiderio. La mancanza è ben nota poiché sofferta da coloro che operano in campo educativo, specialmente nella scuola: quella di una diffusione del fare musica che non si limiti a quel troppo poco che per molto tempo è stato l’insegnamento di questa disciplina nel nostro Paese. Il desiderio va oltre, ed è che la musica assuma finalmente, non solo quantitativamente e ben oltre la propria specifica area, il ruolo che le compete, ovvero quella di contesto privilegiato per l’espressione creativa e lo sviluppo cognitivo delle nuove generazioni. Il Teatromusicale di Paolo Bove si candida a raccogliere appieno tale articolata sfida. Basandosi su un’analisi rigorosa degli indirizzi di ricerca e di sperimentazione educativa in ambito musicale più qualificati e innovativi degli ultimi decenni, quali quelli di Tomatis, Jacques-Dalcroze, Delalande, Willems, Paynter e Aston, sulle molteplici connessioni interdisciplinari rintracciabili fra gesto-voce-movimento, la “fisicità musicale” della proposta riscatta la possibilità di coniugare finalità tipicamente scolastiche con attività performative e artistiche a lungo delegate a professionalità distanti da quelle della scuola. Grazie anche a una declinazione e a illustrazione minuziosa delle azioni formative che ne caratterizzano la realizzazione, questo che potremmo definire un “teatro dei suoni” ci mostra come sia attuabile nella nostra scuola una pedagogia capace di tenere insieme, con lucidità e passione, linguaggi tradizionalmente separati: quelli della parola con quelli del movimento, quelli della ragione con quelli dei sensi e delle emozioni”. Ivano Gamelli, Docente di Pedagogia del corpo, Università di Milano-Bicocca.