Il commissario Abruzzese indaga sulla strana morte di un meticcio. Il corpo senza vita è stato trovato a due passi dal Duomo. Proprio mentre un’intera città si mobilita per la scomparsa della teca con il sangue di San Gennaro.
E ancora un delitto, avvenuto nella camera chiusa dall’interno. Sull’enigma della camera chiusa, tra gli italiani spicca il nome di Massimo Siviero con questo giallo.
Dal romanzo: «I quattro uomini in borghese della Scientifica fecero ovunque rilievi: nella stanza del morto, sul terrazzino, sotto il letto, nei cassetti. Poi la loro attenzione si spostò sulla serratura del cancello e alla fine andarono da Abruzzese. Uno di loro confermò:
“Dall’esterno, con quell’armamentario, non poteva entrare nessuno. L’apertura è azionata dal pulsante vicino al letto”.
“E la porta?”.
“Blindata” rispose Calogero».
In questo romanzo si intrecciano efficacemente vizi pubblici e privati in una società pronta a inseguire il dio danaro anche a costo di uccidere.
Sull’opera di Massimo Siviero, tra le tante recensioni, leggere anche i saggi universitari di Barbara Pezzotti e le interviste:
«The importance of place in contemporary italian crime fiction – “Naples, the sulfurous city – Siviero’s Naples as the distopian city of the future”». – Published by Fairleigh Dickinson University Press and Rowman & Littelfield Publishing Group, 2012.
«Massimo Siviero e Napoli-Babilonia – “L’ambientazione dei gialli di Siviero ricorda la Poisonville di Dashiell Hammett…”». – I luoghi del delitto. Una mappa del giallo italiano contemporaneo» – goWare & First online, 2014.
“Il terno di San Gennaro” ha vinto il Premio Napoli in Giallo e il premio speciale Procida, Isola di Arturo, Elsa Morante.