Benito Ferraris sa di essere giunto alla fine dei suoi giorni, afflitto da un male incurabile.
Decide pertanto di dividere le sue ricche sostanze tra figli e nipoti, oltre che con coloro che lo hanno seguito negli ultimi anni della sua esistenza.
Vuole anche riscattarsi e porre riparo ad un suo peccato di gioventù, riconoscendo la figlia avuta da una donna etiope durante la guerra d'Africa.
Il suo testamento non è però senza condizioni, ma richiede una prova agli eredi: recarsi in Etiopia e dimostrare di aver percorso alcuni tragitti prestabiliti, attraverso deserti e lande desolate.
Dopo pochi giorni dalla morte, nello studio notarile, vengono lette le ultime volontà del facoltoso defunto, le quali daranno vita a una serie di boccaccesche ed esilaranti avventure non sempre a lieto fine.