Conservare e promuovere il patrimonio culturale italiano costituisce un'utopia in assenza di un ampio progetto che possa contare anche sul responsabile coinvolgimento e l'apporto di soggetti privati. Grazie alla stretta collaborazione tra la Fondazione Paola Droghetti e l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro è stato possibile quest'anno il restauro de Il Transito di San Giuseppe, una tela danneggiata dal sisma che lo scorso anno ha duramente colpito l'Abruzzo e particolarmente la città de L'Aquila. La notte del 6 aprile del 2009 il dipinto, conservato nelle sale del Museo Nazionale d'Abruzzo, è stato coinvolto nel crollo della copertura del secondo piano del Castello Cinquecentesco riportando una serie di danni, arginati successivamente con un pronto intervento eseguito presso i laboratori del Museo etnografico di Celano, trasformato in ricovero d'emergenza per le opere colpite dal sisma. Tutte le operazioni conservative sono state effettuate ricercando sistemi di minima invasività nel rispetto dei materiali originali che si presentavano fortemente alterati anche da precedenti interventi. Indagini spettrofotometriche nel visibile, eseguite dal Laboratorio di Fisica dell'ISCR, hanno seguito passo dopo passo gli interventi di pulitura per controllare puntualmente gli esiti che si raggiungevano con la rimozione dei prodotti di alterazione. Un accurato intervento di presentazione, condotto nell'assoluto rispetto dei criteri di reintegrazione fissati dalla teoria brandiana, ha restituito all'opera una leggibilità che consente ora di apprezzare la qualità di un'opera poco nota ispirata ad autorevoli modelli iconografici. Un piccolissimo frammento è così riemerso dalle macerie del terremoto ed è pronto, risanato con particolare cura, a tornare a L'Aquila anche come segno di condivisione del dramma che ha colpito la città.