Dall'autore di "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano" e "Odette Toulemonde"; una rilettura della vita di Jeshua, a metà tra la confessione e il poliziesco.Un giovane ebreo si scopre capace diparole profonde e ispiratrici, tantoche qualcuno arriva a considerarlo ilMessia. Egli non crede nella sua stessagrandezza ma sarà pronto scommetteresu di sé fino all’estremo e dolorososacrificio. Un procuratore romano condanna alla crocifissione un uomo che sa innocente. Il cadavere scompare; nasce una furibonda ricerca che lo costringerà a confrontarsi con ipotesi sempre più sconvolgenti.Éric-Emmanuel Schmitt proponeun romanzo a due voci, capacedi ripercorrere con profondità e leggerezza le vicende centrali del Nuovo Testamento, mettendo in luce le caratteristiche più umane dei suoiprotagonisti e restituendo al lettorela meraviglia per una storia fatta diincertezza e fede. Questa edizione del romanzo comprende un’appendice dell’Autore sulle circostanze in cui il testo è stato scritto: “Sette anni di lavoro sono appena scomparsi fra le mani deglisvaligiatori. L’allarme è riecheggiato per strada, senza allertare né far muovere nessuno. È il 4 gennaio del 2000 e mi è stato strappato tutto in pochi secondi”. Così scrive Schmitt nel “Diario di un romanzo rubato”, testo che arricchisce l’edizione italiana del Vangelo secondo Pilato e racconta le vicissitudini che hanno accompagnato la stesura di un romanzo che rischiava di andar perduto.