L’importanza dell’ammasso aperto delle Pleiadi è nota sin da epoche remote. I Babilonesi, ad esempio, ponevano l’inizio del nuovo anno in corrispondenza con il sorgere eliaco delle Pleiadi. Esiodo, prima figura storica della letteratura greca, nel suo scritto "Le opere e i giorni", descrive l’importanza che questo gruppo di stelle ebbe sia nella regolazione dei lavori agricoli, sia per la navigazione in mare aperto. Le ricerche antropologiche di studiosi come James Frazer dimostrano quanto il culto di questo asterismo fosse diffuso in tutto il pianeta.
Lo scopo di questo libro è quello illustrare l’ipotesi avanzata da uno dei relatori, Augusto Mulas, nel libro "L’isola sacra: ipotesi sull'uso cultuale dei nuraghi", nel quale si suppone che alcuni nuraghi, situati nel territorio del comune di Torralba, nello specifico il nuraghe Santu Antine e i sette a esso limitrofi, siano stati collocati dall’uomo nuragico ricalcando lo schema delle principali stelle dell’ammasso aperto M45 della costellazione del Taurus. Una tale ipotesi deve essere sottoposta a un’accurata analisi probabilistica perché è sempre possibile che la disposizione sia casuale.
I calcoli riportati nella presente pubblicazione dimostrano che nel territorio di Torralba (SS) c’è un gruppo di otto nuraghi che, assieme a una domus de janas da poco rinvenuta, riproducono intenzionalmente le Pleiadi con una probabilità quasi assoluta.