Giuseppe Rotoli, “Peppe” per i familiari e gli amici, ci fa rivivere in queste pagine la vicenda umana di Elisabetta, sua figlia, che, prima ignara e poi in maniera sempre più consapevole, va verso la morte, bella nella sua giovinezza.
Elisabetta è descritta nel fiorire della sua giovane età, amante della vita, dei colori, dell’amicizia sincera, tesa nella ricerca della felicità, in attesa della seduta di laurea, mentre sogna il giorno del suo matrimonio. I genitori, i familiari, gli amici, i medici nascosti dietro la professionalità del camice bianco, le zagare del giardino, i giochi dell’infanzia e della giovinezza, le amiche del cuore, i passanti fuori dal negozio di gelati vengono fermati nel ricordo di istanti meravigliosi e tremendi, raccontati dall’acuta osservazione dell’Autore, dal gusto della sua parola tornita.
In un crescendo di tensione tra morte e vita, festa e dolore, sedute di chemio e dialoghi innocenti tra i familiari, vicende del gruppo di amici e capelli che cadono sul pavimento, Peppe Rotoli ci mostra a tutto tondo ciò che lui e la sua famiglia hanno vissuto nelle alterne vicende di una malattia temuta, annunciata, sofferta, rimessa e poi presentatasi più vorace che mai, fino all’ultimo filo di voce, fino all’ultimo alito di vita.
Arturo Aiello
Vescovo di Teano-Calvi