WikiLeaks negli ultimi tre anni ha letteralmente sconvolto il mondo dell’informazione e le sue regole producendo più scoop del Washington Post negli ultimi trenta, da Collateral Murder, il video sull’uccisione di civili iracheni da parte di elicotteri Apache americani, al Cablegate, la recente diffusione di una ingente mole di dispacci riservati della diplomazia USA. Tutti documenti che non sarebbero mai venuti alla luce senza WikiLeaks. Ma cosa c’è dietro questo sito creato nel 2006 dall’hacker australiano Julian Assange, i cui server custodiscono come in una cassaforte i dossier segreti inviati da gole profonde a cui viene garantito il più completo anonimato? Come si finanzia? Chi vaglia e decide cosa deve essere reso pubblico e cosa no? Quali nuovi scoop si prepara a diffondere? E chi è Assange, questo enigmatico e controverso “Robin Hood” dell’informazione, bestia nera del Pentagono e di molti governi e servizi segreti, che predica l’assoluta trasparenza ma la cui vita e attività restano avvolte in una cortina impenetrabile di mistero? Daniel Domscheit-Berg è la persona più adatta per condurci dietro le quinte di WikiLeaks e svelarci per la prima volta i segreti del suo fondatore. L’informatico tedesco è stato infatti il numero due dell’organizzazione e braccio destro di Assange. Ha dato le dimissioni nel settembre 2010 per via di contrasti insanabili con quest’ultimo, ritenuto responsabile di una gestione dittatoriale e poco limpida del sito che ne ha tradito la vocazione e lo spirito originari. Proprio perché continua a credere fermamente nel progetto, Domscheit-Berg ha deciso di raccontare la storia di WikiLeaks come nessuno l’ha mai letta. E vuole essere sicuro che i futuri informatori sappiano in che mani stanno per consegnare i loro segreti.