Un libero professionista schiacciato dai debiti, che ha scelto di rimanere anonimo, fugge dai creditori per vivere da clandestino sul Mekong, in Indocina. Qui si nasconde, sperando che nessuno lo trovi per non dover saldare tutte le pendenze accumulate inseguendo il sogno di una vita al di sopra delle proprie possibilità. Non grandi sogni, ma piccole concessioni quotidiane che hanno spinto il limite ogni giorno più in là: quando lo stipendio non bastava, la banca arrivava in soccorso con un prestito, poi un finanziamento straordinario, seguito da un anticipo, e così via fino a diventare insolvente, risucchiato nella morsa dei creditori. Una storia vera che diventa un lucido atto d’accusa contro banche e finanziarie che si trasformano in esattori senza scrupoli.