Nel composito scenario che si delinea quando si attiva il processo investigativo, sono vari i livelli di collaborazione che si possono sviluppare con l’ausilio della psicologia e della criminologia; al verificarsi di un crimine, entrambe sono in grado di assicurare, a chi opera, il plafond conoscitivo necessario a selezionare le ipotesi preliminari. La pubblicazione aiuta il lettore nell’analisi psicologica della scena criminis, nelle corrette tecniche per condurre gli interrogatori degli indagati, per sviluppare giusti approcci con vittime e testimoni (specie se minori).
Criminologia e psicologia possono essere proficuamente impiegate anche nelle specifiche attività formative rivolte all’accrescimento tecnico-professionale degli investigatori e la pubblicazione vuole valorizzare questa vantaggiosa sinergia, per raggiungere l’obiettivo principale di creare una nuova mentalità operativa, partendo sempre dalla corretta conoscenza degli istituti processualpenalistici di riferimento.
Lo scopo è sostenere chi svolge attività sul campo, dando loro efficaci strumenti capaci di far emergere le motivazioni e gli aspetti interiori che hanno animato l’agire del delinquente e, così facendo, meglio scandagliarne i meandri della psiche.
La pubblicazione è di grande aiuto per svolgere un approfondito esame del comportamento di tutti i protagonisti della scena del crimine e per rendere l’ investigazione più sensibile agli aspetti umani; per questi motivi è allora necessario “INVESTIGARE IL CRIMINE D’AUTORE” con la psicologia e criminologia investigativa.
Il Lavoro del Capitano Carillo riflette appieno questo nuovo percorso, di cui si è avvertita l’esigenza per superare sinergicamente il contrasto apparente tra prova scientifica e prova dichiarativa. Il riscontro sul piano empirico dell’analisi valutativa dell’oggetto (reperto) con lo studio della condotta dei protagonisti della fattispecie su cui si indaga.