Dalle catene di montaggio e dai mattatoi della Birmingham industriale fino al successo su scala planetaria, l’uomo Ozzy Osbourne getta la maschera e si mette a nudo nella sua fatidica, raggelante ed esilarante autobiografia. L’alienazione dei sobborghi inglesi è soltanto l’inizio di questa cavalcata a folle velocità lungo trent’anni di storia della musica, nell’opera di uno dei personaggi più controversi del panorama rock, in costante equilibrio fra introspezione, autoironia e glorificazione del mito della rockstar. Con i Black Sabbath ha acceso la miccia di una rivoluzione musicale destinata a durare, deflagrando con la violenza di una molotov nella scena musicale del tempo, per poi spingere gli stilemi del rock alle estreme conseguenze grazie a un’incendiaria carriera solista. Fra tournees stratosferiche, eccessi deliranti, notti in cella, indimenticabili compagni d’avventura e sagaci considerazioni personali, Ozzy racconta di come ha sacrificato la sua vita sull’altare del rock’n’roll. Crudo, commovente e più assurdo della finzione, il padrino dell’heavy metal non si lascia sfuggire l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, passando al setaccio le leggende sul suo conto con il retrogusto dello humour inglese più sardonico e spiazzante. Quella che va in scena è la storia straordinaria di un uomo che non aveva niente da perdere, e che proprio per questo ha conquistato tutto.