Il testo in italiano tradotto da Ettore Romagnoli e la versione originale in greco della tragedia di Euripide che narra il tentativo di Afrodite, dea dell'amore, di punire Ippòlito figlio di Teseo per la venerazione di Artemide, facendo innamorare di lui Fedra, matrigna di Ippollito. Vedendosi respinta, questa si suicida accusando Ippòlito di averla violentata. Ippòlito, vincolato da un giuramento a non menzionare l'amore di Fedra per lui, nobilmente si rifiuta di difendersi nonostante la conseguenza sia una terribile maledizione.