Siamo in guerra. È il Jihad, la guerra santa islamica, scatenata dal terrorismo islamico dei tagliagole, che ci sottomettono con la paura di essere decapitati, e dei taglialingue, che ci conquistano imponendoci la legittimazione dell’islam.
È la Terza guerra mondiale, che vede partecipi la Finanza speculativa globalizzata, l’Eurocrazia, lo Stato-Mafia e la Chiesa relativista; che distrugge l’economia reale e impoverisce i popoli, spoglia gli Stati della sovranità e pone fine alla democrazia sostanziale, scardina la certezza di chi siamo e ci trasforma nel meticciato etnico e culturale.
È ora di prendere atto della realtà della guerra in corso, essere consapevoli che, o si combatte per vincere, o la subiremo e saremo sottomessi all’islam.
È fondamentale riconoscere che la radice del male è l’islam. Che c’è un solo islam che legittima l’odio, la violenza e la morte contro i “miscredenti”, ovvero tutti i non musulmani. Che i terroristi islamici che sgozzano, decapitano e massacrano sono quelli che più fedelmente ottemperano a quanto Allah ha prescritto nel Corano e quanto ha detto e ha fatto Maometto.
Che i sedicenti musulmani “moderati” sono quelli che, all’insegna della “taqiya”, la dissimulazione, perseguono l’obiettivo di sottometterci costruendo delle roccaforti islamiche dentro casa nostra, attraverso il riconoscimento dell’islam come religione di pari valore del cristianesimo, la diffusione delle moschee, il condizionamento della finanza islamica, l’islamizzazione demografica, l’invasione di clandestini musulmani, la codificazione del reato di islamofobia, il lavaggio di cervello anche tramite Internet, la strumentalizzazione della democrazia per imporre la sharia.
Se non combattiamo il terrorismo islamico dentro e fuori di casa nostra, l’Europa farà la stessa fine delle altre due sponde del Mediterraneo, che erano cristiane al 98% e sono state sottomesse all’islam.
Per vincere dobbiamo fortificarci dentro, riscoprendo il sano amor proprio, l’orgoglio di chi siamo, il dovere di salvaguardare l’unica civiltà che esalta la vita, la dignità e la libertà.