L’impiego creativo di strumenti e di linguaggi differenti da quelli istituzionali in campo educativo e formativo, spesso viene giudicato come non conforme ai processi formativi. Cioè non viene giudicato come sufficientemente “istituzionale”: teatro, cinema, fumetti, gulpini, giochi di ruolo, simulazioni, figurine, scene parlanti, strumenti diversi del web e dei social network, sono considerati elementi che infrangono delle regole consolidate di una istituzione come quella scolastica. Secondo un criterio di pensiero opposto gli elementi che compongono una comunicazione istituzionale sono considerati come i soli elementi di un apprendimento che deve essere - per forza e a tutti i costi - “innovativo” perchè, appunto, deve rompere con le regole e i modelli tradizionali.
Entrambi questi punti di vista snaturano il linguaggio dei fumetti e le sue caratteristiche.