Si spengono le luci, cala il silenzio, si apre il sipario. Entra in scena una donna: ha il passo stanco, il corpo scarnificato, lo sguardo arreso. È il nostro paese. È Italia. Nessuna tunica, nessuna cornucopia, nessuna corona turrita. L’occhio di bue, impietoso, la rivela, scioglie lo spesso strato di cerone, enfatizza ogni ruga e cicatrice del suo volto. Non si può più raccontarla, questa Italia. Non bastano più le parole. Servono le immagini. Serve un regista. Il regista si chiama Massimo Bucchi. E dunque ecco l’Italia vera, così com’è. Massimo Bucchi la plasma, la deforma, la sfregia. L’Italia di Piazza Fontana, della stazione di Bologna e dell’Italicus; l’Italia del valzer e del caffè; l’Italia dei coffee break di Pisciotta e Sindona, di Alfredino, dell’omicidio Lima; l’Italia del divo Giulio, del Cavaliere, di Padre Pio; l’Italia delle parate, dei governi sinistri, delle riforme del tempo perduto; l’Italia di Bartali e Togliatti, Craxi e Ratzinger; l’Italia in cui la storia sempre si ripete, l’Italia di fine Tangentopoli chilometri mille. L’Italia davanti a tutto. Ma come ostaggio. Questa non è una raccolta di vignette, ma un saggio in immagini, create per questo libro e montate in un flusso inarrestabile: così Massimo Bucchi rilegge la storia d’Italia. Ne emerge un’opera illuminante che ci mostra, con lo sguardo lucido e sovversivo di uno dei più geniali vignettisti italiani, come stanno le cose. Con questo libro scopriremo l’Italia come non l’avevamo mai vista: il nostro passato e il nostro presente ci appariranno sotto una luce diversa, una luce impietosa che tutto svela; che poi diviene fioca, e che si spegne, accompagnandoci nel mondo dei sogni, sogni dolcissimi e tremendissimi. «Godetevi Bucchi a piccole o anche grandi dosi. Non provoca allergia. Allegria sì, ma non sempre. Pessimismo, spesso. Inutile girarci intorno: Bucchi è un sovversivo perché sa pensare e fa pensare.» Gianni Mura