È poesia anche questa, sperimentata già da validissimi poeti, da Pascoli a Campana, da Pavese a Elsa Morante, a Margherita Guidacci, a Alda Merini, a Caproni, a Luzi, a Turoldo. E altri ancora.
Si vuole cogliere e rappresentare lo stupore del mondo, la meraviglia del vedere la Terra e la sua umanità dall’alto, da lontano, la gioia di scoprire Paesi nuovi, belli e brutti, carichi di storia, di miseria, di sofferenza oppure di colori meravigliosi, di fascinosi spettacoli. Cogliere la vita lontana dalla nostra soglia di casa, dal nostro quotidiano perimetro urbano, e abbracciarla così come viene incontro e fissarla – più che con una macchinetta – con carta e penna come un atto privato e quasi nascosto per poi – ben confezionato – comunicarlo agli altri e goderne insieme con la memoria, coi ricordi particolari. Anche con giudizi severi.
Poesia dell’homo viator, di un itinerarium continuum o a varie riprese per incontrare l’uomo, il mondo, la storia, l’arte, la meraviglia, la gioia, la Vita. Quella che amiamo però, quella che raccomandiamo anche agli altri per un colloquio su interessi comuni. Favola, Musica, Poesia, Stupore, Bellezza. E altro ancora.