Questo libro ricostruisce gli anni triestini di Joyce, dal 1904 al 1915 e dal 1919 al 1920, così cruciali per la sua crescita letteraria, avvalendosi anche di inedite testimonianze, di documenti, di nuove verifiche anagrafiche e catastali, e si pone come un utile strumento di visitazione dei luoghi più rilevanti della quotidianità, del lavoro, delle relazioni sociali e “ludiche” del grande scrittore. Cartine, mappe, percorsi sono tracciati in una geografia reale – ma anche spirituale – ad uso dell’appassionato che cerchi un’immedesimazione emotiva nella Trieste di inizio secolo, dove è stato ultimato Dedalus, è stato scritto il dramma Esuli, è stato concepito l’Ulisse e dove ha visto la luce il poemetto in prosa Giacomo Joyce, l’unico testo joyciano di ambientazione locale.