L'hanno soprannominato "il mostro", "il cannibale", ma questi termini possono descrivere soltanto parzialmente le azioni di Jeffrey Dahmer.
Dopo il suo arresto, in quella che è stata subito ribattezzata "la casa dell'orrore", vengono ritrovati quattro busti umani, due teste all’interno del freezer, altre due nel frigorifero, sette teschi e una decina di peni all’interno di una pentola, più una botte piena di ossa e carne umana in dissolvimento.
Tra il 1978 e il 1991 Jeffrey Dahmer ha violentato, ucciso, smembrato e in parte mangiato 17 persone. E fino al giorno dell'arresto non c'era nemmeno un'indagine in corso su di lui, nessuno sospettava minimamente che a Milwaukee circolasse indisturbato un assassino seriale.
L’epopea del serial killer più bestiale della storia americana è una miscela esplosiva di fatti e sensazioni che turbano nel profondo e che ci pongono di fronte a inquietanti interrogativi: com’è potuto accadere tutto ciò? Dove può arrivare l'abisso della mente umana? Ma, soprattutto, c’era un modo di evitare questa tragedia?