Stamattina è il 1987, in persona. E dentro uno scenario fatto di Public Enemy e Ricchi e Poveri, bad di Michael Jackson e Al Bano e Romina, tra Umberto Tozzi e CCCP, Fausto Leali e Onda Rossa Posse, tra GoodMorning Vietnam e Rimini, Rimini, Primo Levi e Craxi, le Brigate Rosse e Sanremo, arriva ciò che un simile immaginario non avrebbe mai potuto aspettarsi: un disco alieno e americanissimo che dice "Walking, walking down!". Arriva e si piazza al centro, come fosse più di un'ombra e meno di una persona. Mai dentro, mai fuori. Lo canta uno scappato di casa, un pezzo di legno modellato con le sembianze di un pupazzo colorato e sempre sorridente, che va a salti come una lepre, facendo fracasso. Ha scelto il nome d'arte di Pee Nocchio, ma un giorno il tipografo a cui aveva commissionato una locandina per una serata commise un refuso: scrisse Pinoxxxio. Lui lo trovò provvidenziale e tenne il nome. Quello che accadde dopo è una storia di venticinque anni. Da non potersi credere.