Kumi Koda non è peggio di Madonna o Rihanna. E ayumi hamasaki, scritto minuscolo, non è meno brava di Lady Gaga o Shakira. Al tempo stesso, i B’z non hanno nulla da invidiare agli Aerosmith. Così come gli Arc-en-Ciel riescono a essere più coinvolgenti degli U2 e dei Simple Minds messi insieme. Analogamente, Tsuyoshi Nagabuchi è altrettanto elettrizzante e avvincente di Bruce Springsteen. Hiiro Honoda, l’ultimo giapponese nella giungla, scomparso anni fa, sarebbe sicuramente d’accordo. Ma cosa c’entra lui con il mondo del Jpop? E che differenza passa tra le ideali e leggendarie misure femminili occidentali 90-60-90 cm e le taglie di riferimento delle gravure idol nipponiche? È solo una questione di numeri? Oppure di “ciccia”? Magari quella delle “viziate” mucche di Matsuzaka, note antagoniste della più celebri “colleghe” di Kobe? Chissà chi lo sa! Del resto il mondo del Sol Levante fila via veloce a oltre 505 km orari, pari a quelli raggiunti nel novembre 2014 da un treno MagLev a levitazione magnetica. E corre ancora più forte al ritmo del Jpop. In un gran calderone musicale che coinvolge oltre 300 milioni di esseri umani. Non è certo poco. Ma non tutti lo sanno...