Il valore di un oggetto muta, si amplia, in misura del senso di quanto racchiude. «La Borsa rossa» non è solo un contenitore: preserva l'immagine di una cittadina, Velletri, che era bellissima, il suo dolore, la distruzione irreversibile della sua identità di allora, della sua natura ubertosa. Chi troverà più, ai margini dei filari delle vigne, piante di peonie dai fiori perlacei quasi esagerati? Chi osserverà più, a ridosso delle capanne di paglia, ancora insistenti nelle campagne, piante di alto fusto di camelie bianche, rosa, rosse, e, accanto, alberi delle palle neve e, al suolo, sassifraghe, fresie, giunchiglie in un dilagare quasi spontaneo? In questo Eden scorre la storia, la vita, la guerra, la morte, l'amore. Ed è un'adolescente, una ragazza, che cerca di non disperdere tutto questo, con la trasposizione scritta delle sue esperienze, delle sue sensazioni, dei suoi pensieri.