La chiesa di san Francesco è per la città di Fermo un monumento emblematico dall’elevato valore simbolico. Luogo secolare di fede e testimonianza altrettanto viva di arte e di storia, la chiesa catalizza l’attenzione del visitatore, come dello studioso, per la solenne bellezza, l’essenzialità dei volumi, l’ampia e slanciata spazialità interna, la sobrietà delle linee, i misurati accenti plastici. L’uso sapiente del mattone, che conferma la regola di costruire “secundum loci conditionem et morem patriae” in conformità alle pratiche locali, si coniuga con l’impiego delle decorazioni in cotto le quali, grazie ai loro delicati effetti cromatici e chiaroscurali, si aggiungono con discrezione all’essenzialità dell’architettura francescana, intenzionalmente semplice ed umile in sintonia con la Regola francescana. Ricco palinsesto che riassume quasi otto secoli di storia, la chiesa di San Francesco offre lo spunto per cogliere nel tempo la dialettica tra innovazione, conservazione, restituzione in pristino, la quale spesso è al centro di reiterate polemiche, particolarmente utili per comprendere la mutazione dei valori che è sempre insita nel restauro, innegabilmente legato alle contingenze della storia e della cultura. Nonostante permangano ancora alcuni nodi da sciogliere della complessa storia evolutiva della fabbrica, il testo propone una sintesi aggiornata delle conoscenze acquisite finora, che vengono rielaborate in questo volume allo scopo di offrire uno strumento finalizzato alla diffusione della conoscenza di una testimonianza di arte e di storia, ma anche di una coscienza critica, che è il momento preliminare e il presupposto insostituibile ai fini della conservazione.
ROSSELLA DE CADILHAC è professore associato nc di Restauro Architettonico presso il Politecnico di Bari (corso di Laurea Magistrale in Architettura). Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura (dicar). È responsabile scientifico del gruppo di ricerca “Patrimonio architettonico e città storica” che riconosce nella salvaguardia e valorizzazione delle emergenze architettoniche e dei tessuti urbani un tema di grande rilevanza e attualità. Da alcuni anni si occupa dello studio di palinsesti architettonici, con particolare riguardo alle architetture conventuali e a quelle fortificate. Ha pubblicato saggi e articoli sulle tecniche costruttive tradizionali, su questioni di restauro e consolidamento nel dibattito contemporaneo, sui problemi di conservazione e valorizzazione dei borghi abbandonati.