"Questo volume che sviluppa ricerche ed approfondimenti sui progetti e sulla realizzazione del Palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione, sia al ministro Giuseppe Zanardelli che al progettista Guglielmo Calderini perché, come rammenta Vitruvio nei suoi scritti, l'opera di architettura per venire alla luce ha la necessità di avere sia un padre che una madre. Infatti il progettista potrebbe ideare l'edificio più efficiente e stimolante possibile, capace di testimoniare in modo elevato la cultura del proprio tempo, ma senza un padre che si fa carico del reperimento delle risorse necessaria per la sua realizzazione correrebbe il rischio di restare solo un bel sogno tracciato sulla carta.
Zanardelli, uomo di stato ed insegne giurista, (più volte Presidente del Consiglio e Ministro della Giustizia, oltre che ispiratore del primo codice penale italiano), ha ideato e fortemente voluto una struttura centrale a Roma divenuta Capitale, che fosse in grado di raccogliere tutte le più elevate funzioni giuridiche del Paese ed è riuscito, con notevole fatica, a condurre in porto questa sua missione di concentrare in un unico maestoso edificio tutte le funzioni del servizio giustizia dedicato appunto alla "giustizia laica, equa ed imparziale". Ma non riuscì a completare la dedica con uno scritto perché morì nel 1903, pochi anni prima che la costruzione fosse terminata.
Oggi, dopo oltre un secolo campeggia sul frontone del Palazzo la scritta "Corte di Cassazione" e la gratitudine va a Zanardelli e Calderini". (Vincenzo Carbone, Primo Presidente della Corte di Cassazione)
Il volume è a cura di Mario Pisani, con una premessa di Vincenzo Carbone e saggi di : Terry Kirk, Carlo Ricotti, Alessandro Seguiti, Riccardo Serraglio, Alessandra Sgueglia.